Le nostre abitazioni calde, i centri commerciali nei quali acquistiamo la spesa, i meravigliosi skate park in cui ci svaghiamo e tante altre costruzioni fruite dai cittadini, sono il risultato di un lesivo prelievo alle risorse naturali. Abituati ed indifferenti ad osservare continui cantieri per le strade, che vengono innalzati in grandi infrastrutture, poco è l’interesse nel capire quali sono le conseguenze devastanti di una cattiva organizzazione all’interno dell’area edile. Il corretto recupero e smaltimento dei materiali impiegati nella realizzazioni di grandi e piccole opere, è regolarizzato da norme apposite che servono a salvaguardare l’ambiente. Purtroppo, in molti casi, i materiali vengono estratti in maniera pericolosa ed eccessiva e, alla fine del cantiere, si preferisce gettare impropriamente gli scarti piuttosto che avviare un processo di riciclaggio e di adeguato recupero.
La classificazione dei rifiuti e chi se ne occupa
Costruzione, demolizione e ristrutturazione sono le fasi di vita di un’opera e assistono ad una produzione disomogenea di rifiuti. Questa è la principale motivazione che ci porta ad una divisione iniziale dei rifiuti edili durante lo smaltimento. Il processo di demolizione selettiva avviene principalmente per le diverse tipologie degli scarti: metallo, legno, calcestruzzo, plastica, materiali lapidei ed ecc. sono classificati secondo codici europei (CER), a causa del fatto che hanno bisogno di un trattamento diversificato basato sulle differenti proprietà chimiche. Ovviamente i classici netturbini che spazzano via le foglia dai nostri marciapiedi, non possono occuparsi di questi rifiuti speciali. La normativa prevede infatti che, ad occuparsi della corretta eliminazione, siano i produttori stessi delle macerie, che spesso appartengono alla ditta edile a cui si è commissionato l’operato. Durante quest’ultimo, i rifiuti devono essere depositati in un’area delimitata o in appositi cassoni mobili e non abbandonati per le carreggiate dove i pedoni circolano continuamente.
Il giusto riutilizzo
Nuova Ecologica si occupa di smaltire correttamente, attraverso strumenti e personale specializzato, i materiali che non servono più o sono semplicemente di scarto. Il tutto integrato in un processo di riciclaggio e reimpiego nel settore dell’edilizia. Per ridurre l’impatto ambientale infatti, molte sono le imprese che sottopongo i materiali a diversi trattamenti e diversificazioni. Un esempio lampante lo si ha con il calcestruzzo, che può essere riutilizzato per realizzare i sottofondi stradali, oppure può essere rilavorato per divenire nuovo calcestruzzo. In un mondo dominato dall’industria e dal concetto di crescita, fondamentale è capire la procedura da adottare per agire nel modo più rispettoso nei confronti dell’ambiente in cui si vive: basta scegliere la giusta impresa.