L’amianto è stato, in passato, un materiale fortemente impiegato nel mondo dell’edilizia: il basso costo e le sue caratteristiche di resistenza alla degradazione e al calore, lo hanno fatto diventare un materiale dall’immediato successo commerciale. Moltissime sono state le applicazioni industriali e civili. Nonostante la sua versatilità, questo materiale si è rivelato pericoloso: le fibre di amianto sono una delle cause che scaturiscono tumori del polmone o mesoteliomi. La pericolosità di questo materiale è sempre stata correlata alla liberalizzazione delle fibre nell’aria, più è friabile infatti un tocchetto più sarà pericoloso. L’amianto dunque che non costituisce un reale pericolo è quello integro, nei confronti del quale bisogna avere un atteggiamento responsabile: non improvvisando una bonifica fai da te, ma contattando un team di esperti come Novaecologica che si occupa di smaltimento amianto a Roma da anni.
-
In che modo avviene la bonifica?
Dal 1992, nella nostra nazione, la produzione nonché l’istallazione di materiali che contengono amianto è vietata. Altrettanto è vietata l’importazione e la vendita di questi materiali altamente compromettenti per la salute pubblica. Il divieto imposto dalla legge non obbliga in alcun modo a rimuovere l’amianto, ma invita fortemente a comunicare la presenza alle autorità sanitarie competenti. Se è presente una canna fumaria contenente amianto o una semplice copertura di cemento-amianto è danneggiata, bisogna contattare immediatamente l’Albo Gestioni Ambientali. L’albo si occuperà di inviare dei tecnici competenti dopo un’attenta analisi della situazione e, solo in seguito al sopralluogo, procederanno con l’incapsulamento del materiale o con la sua rimozione.
Purtroppo per la nostra comunità italiana, serviranno ancora decenni per riuscire a smaltire la quantità di amianto presente nel nostro paese.
-
Sul fronte internazionale
Nonostante la pericolosità di questo materiale e la messa alla gogna dalla maggior parte delle nazioni europee, l’amianto è ancora prodotti in stati come la Russia, il Brasile, il Canada e la Cina. Essendo un materiale economico è fortemente usato dai paesi in via di sviluppo che devono puntare su possibili infrastrutture. Recentemente l’IARC, ovvero l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, grazie all’impegno dei suoi studi scientifici, ha aggiunto tutte le tipologie di amianto nella lista delle sostanze tossiche per l’essere vivente. La solida prova però della pericolosità di questo materiale non basta per dissuadere tantissime nazioni dal suo costante utilizzo. Sarebbe forse il caso che i potenti del mondo smettessero di pensare solo all’industria del capitale e cominciassero a pensare al bene della salute pubblica.