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Tecniche di pesca dalla riva

Pescare dalla riva potrebbe sembrare estremamente semplice ma in realtà ci sono alcuni accorgimenti utili per portare a casa il risultato. E’ facile infatti compiere errori apparentemente irrilevanti che possono compromettere la pescata. Intanto partiamo dal fatto che non è del tutto vero che lanciare l’esca molto lontano sia più producente. Dipende infatti dal tipo di fondale che c’è perché ad esempio quelli costituiti da scogli e da sabbie sono pieni di organismi che piacciono molto ai pesci.

Le migliori tecniche di pesca da riva

In questo caso conviene posizionare l’esca esattamente lì ed attendere con pazienza che qualcosa abbocchi. Invece se ci si trova su una spiaggia sabbiosa l’ideale sarebbe disporre di due canne: una si lancia lontano e l’altra appena dopo lo scalino che forma l’onda. In questo modo si fa prima ad individuare quale sia la zona di pesca migliore. C’è poi da dire che pescare in mare dalla riva in estate con l’esca vicino può farci catturare molti pesci pregiati come mormore e orate che tendono ad avvicinarsi alla costa per riprodursi.

Pescare significa anche pazientare e non avere fretta di recuperare troppo presto l’esca. Alcuni la lasciano soltanto per pochi minuti ma in questo modo difficilmente abboccherà qualcosa. I tempi di recupero dell’esca sono importanti e variano a seconda della stagione. In estate va lasciata per circa 15 minuti, a meno che non si notino movimenti o abboccate mentre in inverno il recupero va fatto dopo 20-25 minuti. La differenza la fanno sia la temperatura dell’acqua che gli odori: essendo più calda in estate i pesci avvertono un odore maggiore di esche e pasturazione, clicca qui per acquistare spod e accessori per la pasturazione

Quando è il momento di recuperare l’esca si nota che potrebbe essere stata mangiata solo in parte oppure la ritroviamo intatta come quando l’abbiamo immersa. Anche se non è stata minimamente toccata va sempre cambiata perché stando in acqua ha perso il suo forte richiamo. E una volta riposizionata la nuova esca bisogna effettuare il lancio successivo circa nella stessa zona, perché è lì che l’esca precedente ha emanato comunque il suo odore e ha fatto da pastura.  

Al termine della sessione di pesca è il momento di riporre la canna e la montatura utilizzate. Non è il caso di recuperare e riutilizzare il bracciolo intero e l’amo che, anche se sembra intatto, è quasi sicuramente rovinato sulla punta. Possiamo recuperare invece salvanodo, piombo e girella. Quest’ultima va sciacquata e bisogna comunque controllare che giri bene, in modo da poterla adoperare anche nelle pescate successive.

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